Month: Aprile 2015

Officina: l’evoluzione della scuola

Non si può far prescindere l’operato dall’artefice, come suggerisce l’etimo latino dal quale deriva (opyfex), per cui Officina è Giovanna Diodati, che, con l’apporto indispensabile dei suoi bambini, ha creato un paradigma metodologico applicabile a tutte le discipline di studio. Insegnante di ruolo presso l’istituto “E.Ravasco” di Pescara, inizia il suo iter esplorativo nel 2012, prendendo atto del gap intercorrente fra la realtà accademica e professionale e ponendo le basi per un accordo strutturale fra gli ambienti in questione – consapevole che per crearsi un mestiere la jeunesse dorée necessita di una buona conoscenza di sé, di socratica memoria, ovvero di puntare sui campi che la appassionano e costruire delle forti competenze fin dalla scuola primaria. Dimostrandosi attenta alle esigenze del suo tempo e alle richieste delle aziende, attraverso una vivida osservazione dei suoi alunni, rispettando la loro realtà di vita, ha dato vita ad un laboratorio creativo in cui i bambini sono artisti/artigiani dei loro stessi progetti. Parole chiave della prassi ideativa sono lo “studio dell’ambiente circostante”, per es. le attività scolastiche; “il pensiero …

Olfattiva: il profumo della natura

“Io so che se l’odore fosse visibile, come lo è il colore, vedrei un giardino d’estate nelle nubi dell’arcobaleno.” Robert Bridges Se fosse possibile fare degli odori materia visiva, Olfattiva fornirebbe l’anello di congiunzione mancante: un’azienda che si qualifica come realtà d’eccellenza nella produzione di profumeria botanica, operando una lenta e singolare lavorazione su materiali vivi, le piante. L’energia delle sostanze raccolte, seguendo gli antichi rituali del calendario lunare, e avendo massimo riguardo per il loro momento balsamico (il periodo dell’anno in cui una pianta medicinale presenta la più alta concentrazione di principi attivi) viene conservata ed esaltata in straordinarie combinazioni fitologiche. Con un’estrazione propria di secoli addietro, avvalendosi di strumentazioni dai nomi affascinanti come la “esaltatio”, che attraverso le sue ampolle vitree distilla il cuore degli organismi vegetali, Olfattiva trasforma il loro potenziale in elementi utili per la salute dell’uomo. Gli oli essenziali, difatti, appellandosi all’olfatto, coinvolgono le diverse aree cognitive del cervello, il sistema endocrino e immunitario, agendo sul corpo in tutte le sue affezioni. Barbara, l’ideatrice del progetto, pur cosciente dell’assioma “il …

Controprogetto: i ribelli del design

Ecco un fulgido esempio di come un avversativo di forma “Contro progetto” possa volgersi in un’alternativa pratica virtuosa. Il laboratorio venne creato nel 2003 all’interno dell’esperienza di riqualificazione urbana partecipata della Stecca degli Artigiani, fucina di talenti ospitata all’interno di un’antica fabbrica, situata nel quartiere meneghino Isola, successivamente demolita perché non coerente con le pianificazioni territoriali ideate per l’area. Negli anni a seguire, forte degli incontri avvenuti, delle collaborazioni creative intraprese, l’entourage definì la sua conformazione attuale, una miscellanea di competenze e facoltà complementari l’una all’altra, incarnati in quattro elementi fondanti: Valeria Cifarelli, Matteo Prudenzati, Davide Rampanelli e Alessia Zema. Avvalendosi di una formazione progettuale, dovuta agli studi presso la facoltà di Design e Architettura di Milano, forgiano per sè una dimensione professionale ad hoc, differente dai consueti iter figurabili post laurea. Assecondando un indole caratterizzata da un forte pragmatismo inventivo, preferiscono seguire personalmente l’intero processo produttivo dei loro elaborati, dando forma concreta a propositi di gran estro, qualificati non solo per l’indiscussa perizia manuale propria degli artigiani più fini, ma da una particolare ricettività …

Anty Pansera: la storia del design si riscrive

“Nomen omen”, scrivevano i latini, “nel nome si profila il destino”, se ne deducono presagi. Ebbene, Anty Pansera incarna in sé il senso di questa antica locuzione. Dal 1971, anno in cui consegue la laurea in Storia della critica d’arte all’Università Statale di Milano, comincia un percorso umano e professionale straordinario, caratterizzato da collaborazioni illustri, numerosi saggi, mostre ed eventi, che la porteranno ben presto a diventare un punto di riferimento per i settori legati ai suoi studi. Innumerevoli le cariche che ha ricoperto e che tuttora sostiene, presso l’Isia- facoltà del design di Faenza- in qualità di presidente, dal 2012 nel Cda della fondazione del Triennale Design Museum della Triennale di Milano. In questa intervista offre uno spunto di riflessione interessante, creando un parallelo storico fra la figura dell’autoproduttore e l’artigiano, che, come un diagramma di Venn, si interconnettono e formano un insieme in cui si rilevano problematiche comuni a entrambi i ruoli. Se il compito dell’autoproduttore implica competenze proprie del progettista, altresì richiede abilità promozionali e organizzative care alla categoria imprenditoriale, sottolineando la …

Misiad: Milano si autoproduce.

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo. (Henry Ford) È dunque questo il segreto per far funzionare un progetto a lungo termine? Secondo Laura Agnoletto, fondatrice di MISIAD (acronimo per Milano Si Autoproduce) assieme ad Alessandro Mendini, Cesare Castelli e Camillo Agnoletto, è fondamentale attivarsi unitamente  per procedere in una direzione chiara ed esplicita, il design autoprodotto. Se il termine di per sé può rimandare a dimensioni troppo autoreferenziali, ciò che si avvertirà dalla conversazione avvenuta nello spazio di via Amedei, è d’altro avviso. Grazie a una vastissima ed eterogenea esperienza iniziata assieme al socio Marzio Rusconi Clerici a Londra, sul finire degli anni Ottanta, con uno studio di architettura e design, e successivamente sviluppata a Milano, Laura Agnoletto è giunta a una conclusione che vede come necessaria, se non imprescindibile per il design odierno, il “fare rete” – una commistione di saperi artigianali, competenze strutturali, espressioni artistiche, innovazioni tecnologiche che, collaborando in maniera simbiotica, permettono un’evoluzione concreta dello stile italiano nella progettazione di oggetti e luoghi …

Royal Chant on Schön Magazine

AN ASTRAY CHANT Cursed hands in a whispered land woke up from a long doze laid in unfair pose there’s a time to chose or lose keep running in yard curled strings at feet all dressed in long feat suites clenched for a frail blow like primitives wraiths we rove without a faith Come di un’ouverture un’opera lirica, anche gli editoriali necessitano di un preludio adatto a condurre chi li osserva in un’atmosfera di premesse, un viatico verbale per immergersi in visioni estranee, spesso estemporanee, che trascendono il senso estetico comune, manifestando attraverso pose e luci un senso altro per la moda da défilé autoreferenziale. L’utilizzo di brands made in Italy, e preferibilmente eco friendly, inteso come pratica sostenibile del processo produttivo – attuato scegliendo materiali naturali, scarti industriali o di sartorie teatrali – evidenzia la sensibilità dei designers con i quali lavoro, che non si pongono come obiettivo primario la vendita della creazione fine a se stessa, ma valorizzano il percorso dei prodotti, curandone ogni passaggio, dando loro la possibilità di comunicare direttamente, attraverso …

Sukha: l’eco shopping in bianco ad Amsterdam

Una vetrina candida, in cui la formalità del bianco insegue il calore di lunghi rami, diffusi in tutti gli spazi dello splendido store di Sukha, ad Amsterdam. L’etimo del nome è sanscrito e, traslato, letteralmente indica “gioia di vivere”. Una filosofia ben espressa dalla cura con cui tutti gli oggetti di design, e le creazioni tessili, sono disposti unitamente per creare un ambiente  accogliente, ma al contempo forniscono un immagine propria dei laboratori antichi, dove svettano su vari ripiani grandi rocchetti in legno, attorno ai quali si avvolgono stretti fili di canapa, o arnesi d’antan per il cucito più complesso. Gli abiti campeggiano su travi lignee, poste a mo’ di tende indiane: pochi capi tutti rigorosamente eco friendly, tessuti in fibre naturali organiche, e prodotti da designer prevalentemente tedeschi, da alternare a una piccola produzione interna alla warehouse. Grandi cappe di lana si stagliano su cassettoni antichi, poltroncine e pouf di morbidissimo tricot, e la possibilità di gustare in bianche tazze (guai a optare per un’altra cromia meno pura!) una calda tisana da agricoltura biologica …